Non so cosa scegliere. Ho lasciato che si
accumulassero troppe cose, troppi fatti. Le elezioni tedesche, il rischio di
default dello Stato Federale Usa ed il suo momentaneo superamento, la soluzione
della crisi del governo Letta e le giravolte continue del senatore
pregiudicato, discusso e discutibile capo di una torma infinita di cortigiani e
faccendieri, nonché di un sistema di potere che tutti noi, sventurati cittadini
di un Paese a perdere abbiamo avuto il torto di lasciar crescere, i disastri del mare e della miseria nel nostro Mediterraneo, le colpevoli
stupidaggini del duo Grillo/Casaleggio, la legge di stabilità che nessuno conosce, ma della quale tutti straparlano, l'incoraggiamento di Obama al premier italiano Letta: “...vai avanti così, sei sulla strada giusta...”, le interviste alla Bonev, regista bulgara sul solito pregiudicato, sulle sue fidanzate, vere o finte, sui contratti costosi e fasulli, sui premi sicuramente finti da lui e dai suoi cortigiani (purtroppo a quel tempo ministri) fatti distribuire a spese dei contribuenti italiani, ecc. ecc. ...quanta carne al fuoco...E questo è solo un piccolo assaggio.
stupidaggini del duo Grillo/Casaleggio, la legge di stabilità che nessuno conosce, ma della quale tutti straparlano, l'incoraggiamento di Obama al premier italiano Letta: “...vai avanti così, sei sulla strada giusta...”, le interviste alla Bonev, regista bulgara sul solito pregiudicato, sulle sue fidanzate, vere o finte, sui contratti costosi e fasulli, sui premi sicuramente finti da lui e dai suoi cortigiani (purtroppo a quel tempo ministri) fatti distribuire a spese dei contribuenti italiani, ecc. ecc. ...quanta carne al fuoco...E questo è solo un piccolo assaggio.
Perché se scrivessi dell'alterco a “Che tempo che fa”
tra un gigante del pensiero come Brunetta, aspirante statista, e il conduttore
Fabio Fazio sulla Rai, la trasparenza dei conti e dei contratti, che ha
ottenuto il risultato di indebolire la Rai, proprio alla vigilia dei lucrosi
contratti pubblicitari dell'azienda concorrente Mediaset (della famiglia del
sunnominato pregiudicato) mi servirebbero al minimo dieci pagine e una mano da
sceneggiatore che non ho.
Mi limito allora a segnalare una buona notizia, che
dovrebbe fare più rumore di quanto non ne faccia. Perché viene da Treviso, la
città dell'ex sceriffo dei nostri stivali Gentilini, che lì ha fatto a lungo il sindaco, quando si espiantavano le panchine nei parchi perché non potessero
sedervisi gli immigratie e lui proponeva di vestirli da leprotti per fare pim
pim pim col fucile, prima di caricarli sui vagoni piombati per evitare che annacquassero
la nostra civiltà (ohibò). Ebbene, ora c'è una giunta di centrosinistra, con un
sindaco che si chiama Giovanni Manildo, che ha deciso di dare la cittadinanza
onoraria a tutti i bimbi di extracomunitari nati a Treviso. E' un'anticipazione
dello “Jus soli”, che nel nostro Paese non è ancora
riconosciuto. A Treviso i bambini ed i ragazzi dagli 0 ai 19 anni sono circa
1800, un quinto degli 11000 stranieri residenti in città.
Zina è la mamma moldava di uno dei bambini interessati
al provvedimento, che per il momento non ha effetti pratici perchè per la
legislazione italiana questi rimangono cittadini stranieri, ma rappresenta
comunque una richiesta ufficiale fatta al governo ed al parlamento, dice di non
sottovalutarlo: “sono contenta che facciano questa cosa e che i bambini si
sentano uguali agli altri”.
Infatti Anna Cabino, assessore alla Scuola e alle
politiche per l'immigrazione della città aggiunge: "vogliamo lanciare un
messaggio al governo a favore dello Jus soli - il riconoscimento
della cittadinanza piena ai bambini nati in Italia -. Inviteremo il ministro
Kyenge, vorremmo che fosse lei a consegnare questi riconoscimenti ai bambini
delle prime elementari".
“Ius sanguinis” e “Ius soli”
Per lo “Ius sanguinis”
(dal latino “diritto del sangue”) il nascituro acquisisce la cittadinanza come
conseguenza della nascita da un genitore in possesso di quella cittadinanza.
Per lo “Ius soli”
(“diritto del suolo”) il nascituro acquisisce la cittadinanza dello Stato
dove è nato, qualunque sia la cittadinanza posseduta dai genitori.
Se anche le altre città d'Italia lo facessero, oltre a
quelle che già hanno fatto qualcosa in tal senso, e ne mandassero comunicazione
al governo italiano ed al parlamento italiano ed europeo, non sarebbe solo un
segno di civiltà, destinato a trascinarsi dietro altri segnali anche più
corposi, ma anche un passo verso la soluzione della crisi delle nostre
economie.
Tutti gli “imprenditori della paura” di questi ultimi
vent'anni e tutti coloro che li hanno tollerati e persino incoraggiati, sono
responsabili della condizione di inferiorità culturale nella quale ci troviamo
e che purtroppo loro non sono in grado di vedere. Ma anche della condizione di
inferiorità economica.
(Lanfranco Scalvenzi)