Non era mai successo in Italia dall'insediamento della Repubblica Democratica dopo la seconda guerra mondiale. Sotto il ricatto, reiterato, di un pregiudicato (che ha anche altri carichi pendenti) gonfio di quattrini dalle origini oscure, di potere e di vanità, mai attraversato da scrupoli, bugiardo senza freni, da molti anni imbonitore di una cospicua parte della popolazione italiana, i parlamentari del PDL (o di Forza Italia, chi lo sa?), da lui considerati una sua proprietà privata, hanno rassegnato le dimissioni dal Parlamento italiano nelle mani dei due capibastone designati dal suddetto pregiudicato a reggergli il moccolo.
Lo fanno per obbligare il PD, che ha avuto la brillante idea di fare un'alleanza con loro per mettere in piedi un governo che portasse l'Italia fuori dalla crisi (chiamando con la solita lungimiranza i lupi a guardia dell'ovile), a impedire che la giustizia faccia il suo corso e che quel pregiudicato, secondo una legge votata dallo stesso PDL, in nome dello Stato di diritto e delle consuetudini di un Paese civile dell'Occidente, venga dichiarato decaduto dal Parlamento.