Sul Sole 24 Ore del 28 maggio è uscito un intervento di Kenneth Rogoff, ex capo economista del FMI e docente di economia e politiche pubbliche all’Università di Harward, che sembra alimentare l’idea (vedi primo post di questa sezione del 3 maggio intitolato “Consolidamento debiti sovrani”) di abbattere radicalmente il debito dei paesi periferici, di fatto principalmente mediterranei.
Riportiamo alcuni estratti dell’articolo:
“…qualunque strategia realistica per affrontare la crisi dell’eurozona deve prevedere una massiccia svalutazione (condono) del debito dei paesi periferici.”
“La combinazione – ormai quasi inscindibile – di un elevato debito statale e bancario in questi paesi (periferici – ndr) rende l’obiettivo di una crescita rapida e sostenuta un semplice miraggio.”
“Queste centinaia di miliardi di euro sono già perse e il gioco di fingere altrimenti non può continuare all’infinito.”
“La svalutazione e la garanzia del debito inevitabilmente faranno lievitare il debito pubblico della Germania, in quanto le autorità saranno costrette a salvare le banche tedesche. Tuttavia prima la verità verrà a galla e sarà ampiamente accettata, minori saranno i costi nel lungo periodo.”
Ecco una battaglia da condividere con i Paesi Mediterranei, in primis con la Francia, che vale la pena di combattere, soprattutto ora che abbiamo dimostrato di saper tenere sotto controllo i nostri conti, anche se a costo di gravi costi sociali ed economici. E’ inutile dibattere sull’opportunità di politiche di “deficit spending” di ispirazione keynesiana piuttosto che di “austerity” di ispirazione monetarista: serviranno solo ad illuderci di vedere una luce in fondo al tunnel, mentre prolungheranno l’agonia fino al momento in cui i tassi dovranno necessariamente risalire e non ci sarà più scampo neanche per i creditori più forti.
Sarebbe bello che qualche statista mediterraneo facesse sua questa battaglia!
(Leonardo Loprete)